Rassegna 2008/2009
Roma
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A.A. 2008/2009 Giornata di studi
Introdotta da Cristina Grasseni, Maria Cristina Paganoni -
11 Maggio 2009
ore 12:30 in aula K22
Presentazione
L’incontro è organizzato da Cristina Grasseni (Università degli Studi di Bergamo) e Maria Cristina Paganoni (Università degli Studi di Milano). La proiezione è introdotta dal regista Michael Herzfeld (Harvard University).
Note introduttive
Monti Moments di Michael Herzfeld, professore di antropologia culturale all’Università di Harvard, ha ricevuto un importante riconoscimento lo scorso autunno a Mosca, in occasione del Quarto Festival Internazionale di Antropologia Visuale (“Mediating Camera”, 2 - 8 ottobre 2008). Si tratta di un documentario etnografico, sobriamente girato grazie a strumenti tecnologici ormai accessibili ai più come la videocamera digitale, ma nondimeno notevole sotto il profilo etnografico.
Il film si sofferma sulle difficoltà degli abitanti del Rione Monti, un quartiere storico di Roma, un tempo prevalentemente di estrazione popolare, ora attraversato da drastici mutamenti socioeconomici, dagli sfratti agli affitti sempre più esorbitanti, che ne stanno irrimediabilmente trasformando la configurazione.
Attraverso una serie di conversazioni con i suoi abitanti, in cui il codice verbale si affianca all’esemplificazione della peculiarità culturale della gestualità, mostrata in tutta la sua insostituibile ricchezza comunicativa, il film affronta alcune tematiche centrali al rapporto fra mappe urbane ed interazioni sociali, catturando fra humour e nostalgia i ricordi, ancora vivissimi, degli abitanti del quartiere (tassisti, edicolanti, artigiani, negozianti, gente comune) in mezzo al rumore del traffico, all’indifferenza dei ricchi e alla rapacità degli agenti immobiliari.
La notevole sensibilità nel cogliere dal punto di vista antropologico e linguistico l’identità locale allarga emblematicamente la rilevanza del documentario di Herzfeld a tutte le comunità urbane tradizionali che si trovano a vivere trasformazioni di simile radicalità, alludendo al nesso profondo che raccorda identità e luogo, soprattutto quando l’una e l’altro sono minacciati dalla “gerarchia globale del valore". (C.G. e M.C.P.)