Rassegna 2008/2009
Ahmedabad
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A.A. 2008/2009 Giornata di studi
Introdotta da Donatella Dolcini, Maria Angelillo -
23 Febbraio 2009
ore 12:30 in aula T9
Presentazione
La proiezione è introdotta da Donatella Dolcini (Sede di Sesto San Giovanni) e da Maria Angelillo (Sede di Via Noto).
Note introduttive
Ahmedabad è la capitale del Gujarat, da sempre paese grande produttore di cotone e principale centro mercantile e portuale della costa occidentale del subcontinente fino al XVIII sec. Ahmedabad fu fondata sulla riva destra del fiume Sabarmati dal re Karandev Solanki (XII), che la chiamò “Karnavati”, mentre il nome attuale le deriva da Ahmad Shah, conquistatore islamico del Gujarat (1411). La regione passò poi sotto il controllo politico di diversi dominatori (Mughal, Britannici ecc.), fino a diventare dopo l’indipendenza (1947) uno degli Stati dell’Unione Indiana con Ahmedabad per capitale.
La caratteristica di Ahmedabad, date queste vicende della sua storia, è rappresentata dall’avere una popolazione (circa 5 milioni di abitanti) particolarmente composita, non solo dal punto di vista della segmentazione sociale, ma anche, e con altrettante grosse conseguenze, da quello dell’appartenenza religiosa. Infatti, negli ultimi vent’anni, cioè da quando ha ripreso tristamente vigore il conflitto interno all’Unione Indiana tra hindu e musulmani, purtroppo la città è stata spesso teatro di eccidi che l’hanno insanguinata a più riprese.
Un allentamento delle tensioni che nascono da un’ancora vitale tradizione di divisione in caste e soprattutto dall’inimicizia tra hindu e musulmani, si verifica in occasione di alcune feste che, come sempre e ovunque in India, vengono legate o a leggende diverse, accontentando così differenti posizioni culturali, o a eventi naturali e perciò da tutti vissuti allo stesso modo. Tra le più importanti si celebra quella di Makar Sankranti o Uttarayan, alla fine della terza decade della costellazione del Capricorno (Makar), quando il moto del Sole all’interno di essa cambia da Sud a Nord (Uttar). La variazione astronomica nella visione popolare si riflette in un’inversione anche del soffiare del vento ed ecco spuntare gli aquiloni. A milioni riempiono l’aria, portando con sé il lavoro di migliaia di operatori del settore, la gioia del gioco vivacizzato dalla competizione, la credenza che un simbolo di libertà lo sia anche di fratellanza nello spazio onnicomprensivo del cielo che copre tutti indistintamente gli esseri umani.
Qui il documentario, vincitore di vari premi in rassegne cinematografiche italiane ed estere, purtroppo rivela una falla non di poco conto: mettendo un forte accento sulla sperequazione sociale, per cui i castali benestanti giocano e gareggiano con gli aquiloni sui tetti terrazzati, mentre i fuoricasta devono accontentarsi di raccogliere – addirittura a rischio della vita – gli aquiloni caduti sugli alberi o sulle strade per rivenderli o per farli volare a loro volta solo per piazze e vicoli, senza mai neppure aspirare a poter accedere all’alto delle case, gli Autori dimostrano di non avere per nulla afferrato il vero spirito del mondo umano retto dal dharma.
La visione tradizionale indiana, infatti, interpreta la società come una riproduzione del cosmo intero, pur se in scala ovviamente ridotta, per cui non può non postulare che per ciascun componente della società stessa debba esistere ed essere rispettata una collocazione che sia in perfetto accordo con l’armonia universale. Di qui appunto la divisione in caste (varna); ma, proprio in occasioni di particolare rilevanza extraterrena, quale un evento astronomico, ecco che, senza infrangere la Regola, per tutti si instaura una condivisione: certo, ciascuno al suo posto e a suo modo, livello per livello, anche nella ricorrenza di Makar Sankranti, ma tutti partecipi, accomunati dal cielo, dal vento, dalla gioia, dall’amore (sneh).
Pur nella ripetizione di luoghi comuni viziati dall’intramontabile lente dell’eurocentrismo, tuttavia, il documentario si segnala prezioso. Offre lo spunto, infatti, di riaprire il discorso su come si debbano costruttivamente affrontare le culture lontane, se si vuole davvero saper comunicare con l’altro. (D.D.)
Film in programma
Sotto il cielo di Ahmedabad
di Francesca Lignola e Stefano Rebechi
Italia, 2007 (37 min)
Ogni anno, milioni di piccoli aquiloni da combattimento riempiono di colore il cielo di Ahmedabad....