Leningrado/San Pietroburgo

Presentazione

La proiezione è introdotta da Gian Piero Piretto (Sede di Sesto San Giovanni) e Raffaele De Berti (sede di Via Noto).

Note introduttive

Il documentario consiste in un montaggio di spezzoni di filmati inediti, recuperati negli archivi sovietici, girati durante l’assedio di Leningrado (oggi San Pietroburgo). La città fu assediata dai nazisti per 900 giorni durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il settembre 1941 e il gennaio 1944. La colonna sonora è stata creata dal regista con il massimo rispetto per le realtà rappresentate e con grande sobrietà. La tragicità della situazione è resa senza retorica, e l’assenza di commenti scontati differenzia il film dai molti che lo hanno preceduto, soprattutto in epoca sovietica. Il progressivo passaggio dalla quotidianità serena e normale allo stato di guerra viene mostrato tramite l’incombente invasione del territorio da parte di armi, rovine, corpi congelati e abbandonati. L’abitudine alla morte, la convivenza con i cadaveri, l’impossibilità di dare loro sepoltura per la mancanza di forze fisiche si combinano con il disperato tentativo di garantire all’esistenza una parvenza di normalità. Ma attacchi e bombardamenti si infittiscono, gli incendi fanno strage di case, la mancanza di corrente elettrica blocca la circolazione di tram e filobus. Il sistema di trasporti viene a mancare e l’inverno, con le sue temperature polari e le tempeste di neve, trasforma le colonne di mezzi in sosta in spettrali testimonianze della tragedia. Continua la caccia disperata a cibo, materiale combustibile, acqua potabile. E la città, di tanto in tanto, non smette di regalare visioni fantasmagoriche della propria particolare bellezza: il suo skyline di guglie e palazzi, le sue cancellate, gli arabeschi delle spallette dei ponti, anche se devastate, i riflessi nei canali. E il movimento continuo della gente, di coloro che ancora avevano forza per lottare contro la disperazione, fino all’apparente indifferenza di fronte alle fosse comuni. Di grande tensione è la scena in cui una colonna di prigionieri tedeschi viene condotta per le vie della città al cospetto della popolazione. Poi arriva la notizia che l’assedio è stato spezzato, e poi la vittoria. Ma per Leningrado sarà una vittoria parziale. Stalin non amava la città, né i suoi dirigenti. Né avrebbe apprezzato, al di fuori dei debiti e scontati riconoscimenti di stato, lo spirito con cui gli abitanti avevano lottato. E l’autentico eroismo dei leningradesi avrebbe stentato a trovare il giusto riconoscimento. Il documentario di Loznitsa costituisce un prezioso contributo anche da questo punto di vista. (G.P.P.)

Film in programma

Blokada

di
Russia, 2006 (52 min)

Realizzato attraverso il montaggio di una serie di sequenze e di documenti trovati da Sergej...

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