Festival 2013
Giuria e premi
La Giuria dell’edizione 2013 del Concorso Docucity, presieduta da Alina Marazzi e composta da Iain Chambers, Minnie Ferrara, Marisa Galbiati e Paolo Inghilleri, durante la cerimonia di premiazione svoltasi la sera del 10 maggio presso la Mediateca Santa Teresa a Milano, ha assegnato il Primo Premio di €1.000 a:
- My private zoo di Ferruccio Goia e Gianni Sirch con la seguente motivazione
“Il film propone un inedito intreccio tra immagini e suoni che si muove in felice equilibrio tra poetica e politica; tale linguaggio innovativo spezza la linearità di una narrazione unidimensionale ed estende lo sguardo oltre gli orizzonti reali all’interno dei quali sono confinati i protagonisti della storia. Coniugando etica ed estetica, la poetica di quest’opera restituisce una dimensione dello spazio definito dall’attraversamento di diversi sguardi, corpi e voci, provocando un veritiero senso di spaesamento davanti alla complessità che il film affronta.”
La Giuria ha inoltre deciso di assegnare una Menzione Speciale a:
- Dell’arte della guerra di Luca Bellino e Silvia Luzi, con la seguente motivazione
“Il film è il racconto di una lotta per la difesa del lavoro, ma anche di una cultura del lavoro, intesa come fondamento della società civile. Una testimonianza, dunque, ricca di suggestioni, di sofferenza, ma anche di speranza che le nuove generazioni dovrebbero vedere, per acquisire la consapevolezza storica della densità dell’epoca delle grandi fabbriche. Con sapiente regia e una fotografia capace di emozionare, il film diventa narrazione, grazie anche alla capacità di cogliere gli sguardi e i silenzi dei protagonisti, quasi a esplorare i loro paesaggi interiori.”
Nella stessa cerimonia la giuria composta da 50 studenti dell’Università degli Studi di Milano, coordinata dal regista Maurizio Nichetti, ha assegnato il Premio del Pubblico a:
- Dell’arte della guerra di Luca Bellino e Silvia Luzi, con la seguente motivazione
“I registi sono stati in grado di dare una voce a coloro che molto spesso lottano in silenzio e senza aiuto alcuno, nonostante il diritto al lavoro sia fondamentale per condurre una vita dignitosa. II documentario è riuscito a tenerci con il fiato sospeso fino all’inaspettato lieto fine. Tutti hanno fatto il tifo per i quattro protagonisti, un grande esempio di speranza e forza di volontà.
La maggior parte di noi, nonostante non abbia avuto precedenti esperienze in campo cinematografico, è stata concorde nell’affermare l’alto valore stilistico di questo lavoro, sia per il tema trattato sia per come è stato raccontato.”
Arrivederci alla prossima edizione!